Analisi: Giannino (un Grillo con la laurea) e Fratelli d’Italia (un progetto nato bene ma cresciuto male)

Errata corrige: Giannino aveva detto di avere una laurea ma non c’è l’ha (Giannino parla di svista, vedete voi se volete crederci o meno). Allo stesso modo il mio titolo era messo per dire che le sue proposte sono ponderate e concrete a differenza di altre.

Dopo la “puntata” su Rivoluzione Civile, oggi andrò dall’altra parte del Parlamento a considerare due nuovi partiti che hanno avuto lo stesso obiettivo iniziale, ma che hanno percorso due strade completamente diverse. I due partiti sono “Fare per fermare il declino” e “Fratelli d’Italia”.Continua a leggere “Analisi: Giannino (un Grillo con la laurea) e Fratelli d’Italia (un progetto nato bene ma cresciuto male)”

Ad azione corrisponde reazione.

Berlusconi si ricandida, parte la campagna con forti cenni populistici del centrodestra, populismo fa rima con soluzioni facili a problemi difficili, Alfano critica Monti, Monti dichiara che si dimetterà perché non ha più la maggioranza in parlamento.

I giornali esteri già parlano di ritorno all’oblio per l’Italia, i mercati (e lo spread) acuiscono questa sensazione: è tornato in campo Berlusconi. Ma se da fuori si vede il Titanic affondare all’interno del PDL si applaude al ritorno e nessuno osa contraddire la scelta del fondatore di Forza Italia. Solo pochi nomi sono fuori dal coro: la Meloni (la sostenitrice più accanita delle primarie nel centrodestra), Frattini e Pisanu (per citare tre nomi importanti).
Oggi pure Bagnasco, presidente della CEI e da sempre sostenitore occulto di Berlusconi, si è detto indignato di fronte a tanta irresponsabilità.

La mia idea l’avevo espressa molto tempo fa e rimane tale.
Berlusconi ha detto: “molti mi chiedono di ricandidarmi”, forse si riferiva a questa foto.
Tornando a cose più serie mi metto nei panni di un elettore del centrodestra che da una parte non vorrebbe mai votare a sinistra, ma neanche per Berlusconi. Cosa fare?
In primis io metterei come punto indiscutibile il non voto al partito di Berlusconi, fino a quando Berlusconi sarà candidato premier.
Molti ancora non hanno compreso che Berlusconi non è sinonimo di destra, è semplicemente una persona a capo di un partito di centrodestra, ma non è l’unico in grado di esprimere posizione liberali. Continua a leggere “Ad azione corrisponde reazione.”

Lombardia: la Lega agita le scope ma pensa alle poltrone.

Mi ero espresso positivamente sul cambio di leadership all’interno della Lega, ma vedo che l’attaccamento alla “cadrega” non è cambiato.

Riassumendo: in Lombardia ci sono più di 10 indagati (non dico il numero preciso che ogni settimana aumentano) e fino a poco tempo fa sia Formigoni che i leghisti non pensavano minimamente a dimettersi. Ora che il problema degli inquisiti ha assunto dimensioni pachidermiche si è sentito il dovere di cambiare qualcosa, ovviamente questo “sentire” non è dovuto alla volontà dei politici (infatti singolarmente non si è dimesso ancora nessuno), ma dalla pressione dell’opinione pubblica. In tutto questo come si è comportata la Lega?Continua a leggere “Lombardia: la Lega agita le scope ma pensa alle poltrone.”

Berlusconi si ricandida: quando non si riesce a vedere oltre al proprio naso.

Ed ecco la brutta notizia: quando sembra che la politica (almeno del centrodestra) possa avere una svolta tutto torna indietro.

Berlusconi vuole tornare in campo.

Perché tutto questo è negativo?
A prescindere dalla mia preferenza, o meno, verso la figura di Berlusconi; il problema si chiama “cambio generazionale”.

Se si vuole che le cose cambino in questo Paese non si può mettere la politica nelle mani delle solite persone.

Il sondaggio che ha convinto Berlusconi dice che il PDL con Berlusconi vale più del PDL con il solo Alfano: “grazie tante!”Continua a leggere “Berlusconi si ricandida: quando non si riesce a vedere oltre al proprio naso.”

Breaking News: La rivoluzione (mancata) del PDL

Sono settimane che nel (mal ridotto) PDL si urla alla rivoluzione, alla novità del decennio, al cambiamento radicale come quello di inizio anni ’90. Oggi doveva essere il grande giorno e cosa è stato presentato?

Il presidenzialismo alla francese.

Che di per sé è anche un bell’argomento di discussione e saremmo tutti felici di discuterne se non fosse che il PDL ha ben altri problemi più gravi e non mi pare che questo “slogan” possa scaldare gli animi dei cittadini.
È il famoso caso della montagna che partorisce il topolino. Come molti politici hanno già commentato è un modo per sparigliare, il tempo sarebbe insufficiente e trovare un accordo senza una maggioranza solida è praticamente impossibile, è già tanto se riusciranno a fare una riforma di legge elettorale…

Alfano aveva creato un hype esagerato, si parlava di un partito vestito da movimento (che va tanto di moda) da affiancare al PDL e invece ha tirato fuori un’idea che come filosofia è proprio l’opposto: sa di politica stantia.
La nota che mette i brividiContinua a leggere “Breaking News: La rivoluzione (mancata) del PDL”

Analisi: PDL

Il PDL, da quando è caduto il governo Berlusconi, non ha fatto che perdere voti e oggi si ritrova, stando ai sondaggi, pure dietro a Grillo.

Come sarà il futuro del PDL? Per capirlo bisogna vedere la situazione di oggi e aver comprese le dinamiche passate.
Il PDL nasce come partito per contrastare il PD, il PD aveva un nome nuovo, univa due importanti partiti etc il PDL ricalca questi due concetti (ma ne trascura altri molto importanti) e va a vincere le elezioni. A differenza del PD il PDL però viene creato in un lasso di tempo molto ristretto e viene ideato e gestito principalmente da Berlusconi. In pratica Berlusconi usa il PDL come se fosse Forza Italia allargato ai militanti di AN, questo porta prima al distacco di Fini poi a creare due correnti interne molto forti e distaccate formate rispettivamente da ex AN ed ex forzisti (i primi rimpiangeranno AN, altri rimpiangeranno la vecchia Forza Italia).

Nel Frattempo Berlusconi, capite le difficoltà a gestire un partito che si stava dilaniando, apre alle richieste da parte di molti dirigenti di avere più democrazia interna (Formigoni è da 10 anni che spera di essere il successore di Berlusconi). Lo fà in un modo un po’ particolare: designa in modo autonomo Angelino Alfano senza che ci sia stato un vero congresso ed una vera votazione da parte di altri dirigenti del pdl.

Il quid Continua a leggere “Analisi: PDL”